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Un libro a settimana: La pace del cuore di di J.Philippe

17. La via regale dell’amore

Perché in definitiva la via migliore è questa maniera di procedere basata sulla pace, la libertà, l’abbandono fiducioso in Dio, l’accettazione tranquilla delle nostre infermità ed anche delle cadute? Perché la sola vera perfezione è quella dell’amore. In questa via vi è più amore vero per Dio. Suor Faustina diceva: « Quando non so che fare, interrogo l’amore, è lui che mi consiglia per il meglio ». Il Signore ci chiama alla perfezione: « Siate perfetti come il vostro Padre del ciclo è perfetto! ». Ma secondo il Vangelo è più perfetto colui che ama di più, non colui che si comporta in modo esternamente irreprensibile.

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6. Dio domanda tutto, ma non prende necessariamente tutto

A proposito di quanto considerato, è importante però saper smascherare un’astuzia frequente del demonio per infastidirci e scoraggiarci. Di fronte a certi beni di cui disponiamo (un bene materiale, un’amicizia, un’attività che amiamo, ecc.), il demonio, per impedire che ci abbandoniamo a Dio, ci fa immaginare che, se gli rimettiamo tutto, Dio effettivamente prenderà tutto e divorerà ogni cosa nella nostra vita! Questo suscita in noi un terrore che ci paralizza completamente; ma non bisogna lasciarsi prendere in trappola.

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5. Non c’è abbandono se non è totale

A proposito dell’abbandono, è utile fare un’osservazione. Perché l’abbandono sia autentico e generi pace, bisogna che sia totale. Dobbiamo rimettere tutto, senza eccezioni, nelle mani di Dio senza cercare di amministrare o salvare nulla da soli sia nel campo materiale, che nella sfera affettiva o in quella spirituale. Non possiamo dividere l’esistenza umana in settori, in alcuni dei quali sia legittimo abbandonarsi a Dio con fiducia ed altri dove ce la si debba sbrogliare esclusivamente da soli. Occorre sapere quanto segue: tutte le realtà che non avremo abbandonato, che vorremmo gestire da soli (senza lasciare carta bianca a Dio) continueranno, in un modo o nell’altro, a renderci inquieti. La misura della nostra pace interiore sarà quella del nostro abbandono, dunque anche quella del nostro essere distaccati.

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