Un libro a settimana: Quando il maestro parla al cuore di G. Courtois

Cerca costantemente di farmi piacere. Sia questo l’orientamento essenziale del tuo cuore e della tua volontà. Io sono più sensibile di quanto non si pensi alle piccole delicatezze e alle attenzioni costanti.

Se sapessi fino a qual punto ti amo, non avresti mai paura di me. Ti getteresti perdutamente nelle mie braccia. Vivresti nell’abbandono fiducioso alla mia immensa tenerezza e soprattutto, pur tra le attivitàpiù assorbenti, non potresti dimenticarmi mai e compiresti ogni cosa in me.

Per ascoltare la mia voce devi metterti in una disposizione di animo che faciliti l’accordo dei nostri pensieri.

  1. Anzitutto, apri lealmente la tua anima verso di me: lealmente, ossia senza reticenza, con il desideriointenso di ascoltarmi, con la volontà di compiere i sacrifici che il mio Spirito ti potrà suggerire.
  2. Bandisci energicamente dal tuo spirito tutto ciò che non è me e non è secondo me. Allontana lepreoccupazioni inutili e inopportune.
  3. Umiliati. Di’ a te stesso – e devi ricordartelo spesso che da te solo non sei NULLA – che tu non sei capace di alcun bene, di nessuna opera profondamente feconda e duratura.
  4. Risveglia in te tutto l’amore di cui ti ho reso capace. In conseguenza della tua vita esteriore, la brace tende a raffreddarsi. Bisogna ravvivare con regolarità il fuoco del tuo cuore e, per fare questo, getta in esso con generosità i rametti dei tuoi sacrifici; invoca sovente l’aiuto dello Spirito Santo, ripetimi quelle parole d’amore che mi attireranno a te e renderanno più fine il tuo udito spirituale.
  5. Poi, adorami in silenzio. Rimani tranquillo ai miei piedi. Ascoltami mentre ti chiamo per nome.

Renditi tutto capacità, tutto desiderio, tutto aspirazione di me: io solo posso colmarti senza maisaziarti. Ritieni perduto tutto il tempo non impiegato ad amarmi. Questo non significa che tu ne debbaavere coscienza, ma che tu ne abbia la volontà e il desiderio profondo.

È nei colloqui « silenziosi e familiari » con me che mi incontrerai maggiormente. Fiducia. Ogni anima ha la sua forma personale di conversazione con me.

Unisciti a tutti i mistici sconosciuti attualmente viventi sulla terra. Tu devi molto all’uno e all’altro senzasaperlo, e la tua adesione al loro spirito può essere di aiuto a molti. Sono essi, in verità, che suscitanole mie grazie di redenzione per l’umanità. Desidera intensamente che si moltiplichino nel mondo leanime autenticamente contemplative.

Bisognerebbe che il tuo pensiero e specialmente il tuo cuore si orientassero verso di me, come l’ago magnetico della bussola verso il polo. Il lavoro, i rapporti umani ti impediscono di pensare a me inmodo esplicito e costante, ma se, non appena hai un momento libero, sei attento a rivolgermi ancheun semplice sguardo, tali atti d’amore influenzeranno a poco a poco tutte le tue attività quotidiane.Esse sono certamente per me, lo so, anche quando non lo dici, ma quant’è meglio che lo dica!

Io non ti lascio mai solo. Perché tu mi lasci solo ancora troppo spesso, mentre potresti, con un piccolosforzo, cercarmi, se non trovarmi, in te e negli altri? Non ci pensi? Ma pensa a chiedermene la grazia.Si tratta di una grazia preferenziale che io sempre concedo a chi me la chiede con lealtà e insistenza.Poi ripetimi spesso: « So che mi sei vicino e ti amo ». Queste parole semplici dette con amore tisusciteranno un fervore rinnovato. Infine, sforzati nel tuo cuore di vivere con me: a poco a poco vivraimaggiormente assieme a me nel cuore degli altri. Allora li capirai meglio, parteciperai alla miapreghiera per essi e li aiuterai più efficacemente.

È nell’intensità della vostra unione con me che le vostre preghiere, attività, sofferenze porteranno frutti. Io stesso sono in voi Colui che adora, che loda il Padre, che rende grazie, che ama, che si offre, che prega. Fate vostra la mia adorazione, la mia lode, la mia azione di grazie, i miei slanci di amore, lamia oblazione redentrice, i miei immensi desideri; sperimenterete l’irradiazione della vostra preghiera interiore confluita nella mia. Infatti c’è una sola preghiera che valga: è la mia preghiera che io vado esprimendo interiormente in voi e che affiorerà in sentimenti diversi, in parole e silenzi di varia intensità, i quali non valgono che per la mia incessante presenza orante.

Questa è l’adorazione in spirito e verità.

Soltanto la contemplazione costante permette questa interiorizzazione della preghiera, della fede, dellacarità, e al tempo stesso l’irradiarsi della mia bontà, della mia umiltà e della mia gioia profonda.

Essa sola mi permette di esercitare il mio dominio soave sull’anima, di rinserrare la mia stretta divina edi imprimere in lei la mia impronta progressiva.

 

tratto da “Quando il maestro parla al cuore” di Gaston Courtois (edizioni San Paolo )